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FERMATELO!

FERMATELO!
Duemiladodici, punto e di seguito: su benzina, bollette, canoni e tariffe. Se non lo ferma qualcuno, questo avvoltoio ci mangia tutti partendo dagli occhi. Io non so come farò a trovare, secondo stime prudenti, altri duemila euro in più per tirare la vita: e così non spero di voi. Ma finché avrò una connessione, e un blog, non mi stancherò di denunciare che questo sciacallo dalle zanne gialle ci sta cancellando come un cancro. Fermatelo. Fermatelo. Tutto era già fermo, adesso è immobile, è morto, non risorgerà. Niente ripartirà. Nessuno può investire più su niente, niente può cambiare, scrollarsi di dosso questa paura narcolettica. Fermatelo: non sta restando niente per leggere, andare a teatro, a un concerto. Fermatelo. Lui e quell'altro irresponsabile del presidente della Repubblica.
Siamo ad un passo dall'esplosione della disperazione. Vogliono tar-tassare anche gli alcoolici, i cibi che non gli piacciono. Solo bio, e del più caro. Quello che possono permettersi giusto gli ambientalisti danarosi. Fermatelo. Sta mettendo in piedi un mostro di Stato mezzo etico e mezzo di polizia. E il risultato sarà ancora la guerra civile, e sarà ancora più anarchia, non tanto perché gli italiani governarli è inutile come diceva Mussolini, ma perché covano tare antiche, non si può pretendere di educarli tassandoli. Si può, al limite, educarli civilmente, in modo che evadano sempre meno. Ma se li spremi per farne cittadini modello, non ne cavi niente. Si inventeranno, anzi ci inventeremo, mill'altre malizie per scamparla come possiamo, perché al gioco della sopravvivenza, dell'adattabilità, siamo bravi, perché questo abbiamo sempre fatto. Il Paese diverrà un immensa conca di furbizie, e chi non avrà i mezzi per concedersele si arrenderà, si ucciderà. Senza contare che una minima dose di disinvoltura è fisiologica: la legalità, le regole, tutte queste balle sono sì belle, specie per chi le predica, per chi ci fa su i libri; ma se divengono troppo strette non ce n'è uno che non tenti istintivamente di liberarsene. Applicarle in modo ossessivo equivale a negare ogni libertà, fa piombare in un incubo totalitario: non si può fatturare anche un prestito, un baratto, una vite, sempre, maniacalmente. Questi ti stanno addosso anche per una matita, ti chiedono conto di un gelato. Nessuna società evoluta si può reggere così: diventa un casino peggio che in quei coacervi involuti dove nessuno fa il suo dovere e tutti appena possono rubano (che poi è il ritratto dell'Italia corrente).

Ora, passare da un lassismo esasperato ad un rigorismo forsennato così, in un lampo, a bòtte di manovre, è traumatico e insostenibile: ed è quello che sta facendo questo pazzo scatenato, questo robot coi circuiti saltati. Fermatelo. Ogni giorno si spalancano voragini, ci ritroviamo più miseri, più disorientati, più spaventati. E più rassegnati, che è la cosa peggiore. E il peggio del peggio, è che tutto questo dissanguarci serve a niente. Fermatelo. Ha in mente uno Stato che non esiste, una sorta di Corea del Nord bancaria. Sta smembrando quel che resta dell'Italia per darla in pasto alle banche. Fermatelo.

Commenti

  1. E pensare che l'indicizzazione di mia madre è stata di 7 euro al mese. Al telefono sorridendo ha detto Se per una volta il primo dell'anno offro il caffè a te e alla tua ragazza metà del mio aumento è già andato (vedi caffè a 1 euro)

    buon anno comunque!

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  2. sì, buon anno, perchè se nel lontanissimo 1944 un mio parente riuscì a pronunciare buon anno in un campo di concentramento, non vedo perché io non possa augurarlo a te. Fa tutto schifo, la mia vita è uno schifo da sempre, monti fa schifo, etc, etc. ma c'è anche altro e ci sarà sempre qualcosa di diverso.

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  3. hai ragione tu. grazie, e buon anno anche a te.

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  4. Si,questo è stato proprio un bel momento.
    Roberto

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