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LA NEVE


LA NEVE
Natale è quando non c'è più niente. Quando smettiamo di farci frustare dalla nostra fretta pretestuosa, e tutto di colpo è fermo e le vetrine sono cristallizzate nell'immobilità, i viali sono inutili, il rumore dei tuoi passi ti rimbomba dentro e tu avverti il precipitare sommesso di un altro anno trascorso invano. In giro pochi spettri, come te. Tutti si muovono al rallentatore, senza fare rumore, come se temessero di rompere l'illusione della festa. Non sai dove andare, la recita del pranzo ti induce una leggera nausea, come di chi mente a se stesso. Ma cammini, perché ti senti braccato dalle ombre. Avverti i vuoti delle tue presenze. Ti scopri più solo di prima, e capisci che presto lo sarai di più ancora. Manchi a te stesso. Sei sconfitto, e ti fa paura l'immensità di un altro calendario da naufrago. Vorresti fossero già archiviate, queste feste che non ci sono, questa condanna a sottovivere come al solito ma con in più un obbligo di letizia addosso. Vorresti fossero già andate e insieme che non passasse più questo limbo nel quale tutto si rimanda. Vorresti precipitare nel bozzolo dell'inutilità che solo per oggi ti è concessa, che solo per poche ore non è una condanna. Non ti rifugi nei tuoi natali bambini, perché non li ricordi più, sono troppo distanti. Assaggi l'aria, che non sa di niente. Pensi per un attimo alla neve, poi capisci di averla dentro te. Non ti manca la neve, sbirci la trama dei rami spogli, inafferrabili poco più sopra, e ti azzardi a immaginare uno spiraglio d'estate; ne ricevi in cambio una coltellata, perché quegli alberi non hanno fretta, sanno aspettare, sanno che il risveglio li troverà lì, immutati e pronti come ad ogni disgelo. Non potresti dire lo stesso, sei solo un'attesa svuotata di speranza, un organismo che resiste ignorandone la ragione. Hai disimparato a sorridere, ti fa male la faccia se ci provi. Non osi, per il residuo rispetto che nutri verso la tua figura, per lealtà verso la percezione che avverti di te, verso l'incubo che sei diventato, tutto ciò che di chi eri rimane.

Commenti

  1. Si le cose van proprio così,ma di la verità,mentre lo buttavi giù sto pezzo questi sentimenti erano già svaniti.Voglio dire,stavi scrivendo alla grande e immagino che provavi soltanto l'eccitazione dell'ispirazione. Insomma,grazie e continua così. Che tu possa sempre vedere brother.
    Roberto da Pesaro.

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  2. ahimè, no. questo è proprio uno di quei momenti che restano, e sono le parole a rincorrere lo stato d'animo... grazie.

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