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GIA' CHE CI SIAMO


GIA' CHE CI SIAMO
Vi fareste tassare il cane, il gatto, il canarino o il pesce rosso da uno così? Quando si dice una faccia che parla, che dice tutto. Solo in un Paese non normale ma di pazzi, dove l'insania mentale si è ormai affermata, può capitare di sentire un sottosegretario all'economia, da tutti invitato per le sue gaffes efferate, dire “già che ci siamo tassiamo anche gli animali domestici” con un ghigno compiaciuto, ribaldo. E nella deferenza assoluta del conduttore di schiena dritta ma testa oscillante a molla come i cagnetti da lunotto.
Tassare un animale per mantenere un Polillo e quelli come lui? Ma davvero siamo tutti andati di mente? Ma dove sta in questo caso la sacra indignazione che nutre i giornali populisti e anche i cosiddetti terzisti? Berlusconi ha portato nelle istituzioni una classe infima, ora imbarazzante ora malsana, in odore di criminalità oppure semplicemente incomprensibile come per i vari leghisti, veline o gli attuali presidenti delle due Camere. Erano la degenerazione di un ceto politico già degenerato, quello di Craxi e del democristianismo di riserva, che erano già la degenerazione della prima Repubblica delle stragi, delle bombe sui treni. Ma questi, che si fregiano del titolo immacolato di tecnici, che tutti osannano come super partes, sono – diciamola come va detta – delle mine vaganti pericolose e sprezzanti nelle loro indifferenza ostentata, ribalda, verso quelli che debbono subire le loro coglionerie.
Tassare gatti cani e pappagalli “già che ci siamo”. Come sarebbe a dire, già che ci siamo? Già che ci siamo a raschiare il fondo dell'indecenza? Già che ci siamo al furto sistemico e legale, ai balzelli uno più impune dell'altro e uno più inutile dell'altro visto che è come tappare il pozzo senza fondo della finanza misterica e imprevedibile che alza e abbassa i suoi spread, i suoi rating, formule anch'esse imprevedibili a piacere? Già che ci siamo al disprezzo che non si riserva neppure agli animali?
Quest'ultima, incredibile classe di potere si rivelerà presto infima, anche se la politica sussidiaria e l'informazione di complemento tacciono, strette nel patto dell'omertà. È la peggiore perché sprezzante nella sua esaltazione tributaria, una faccia come questa di Polillo tradisce tutta la tronfia soddisfazione di sé, così come quelle delle varie Fornero, dello stesso Monti che non cambia mai espressione e non perché sia sobrio ma perchè impastata di disprezzo verso tutto ciò che non sia bancario, che non odori di spread e di direttive europee. Questa nuova classe di potere, irresponsabile e paranoide, ignora e disprezza le reali condizoni del Paese, è qui per liquidarlo, per livellarlo alla Grecia per poi ripartire tutti da zero, dalle nostre macerie. Lo sapete che già spuntano di nuovo le botteghe della guerra, le “Sartoria pronti via”, i ciabattini, i lavasecco dimenticati, i mistieri dell'artigianato umile e povero, di sopravvivenza? Che le città sono piene di gente a spasso a qualunque ora, che ormai il mondo del lavoro, al quale dell'articolo 18 importa, quando importa, per pura accademia, è fatto di gente suddivisa come segue: o i disoccupati confessi, o quelli mascherati, o quelli che lavorano ma tanto non li pagano? Lo sa questo governo che la lotta alla mafia la sta praticando alla rovescia perché con le sue misure impositive folli spinge la gente nelle mani dell'usura, della criminalità organizzata? L'articolo 18 è fumo negli occhi, oggi la gente si sa inattiva in massa e neppure si nasconde, se ne duole oltre, anzi si riconosce nella comune sventura. “Vado fuori, al sole, che altro dovrei fare?”.
Siamo a questo, alla palingenesi fatale. E vorrebbero tassare i pesci rossi (mentre un sindaco pugliese, emblema della politica spartitoria, teneva specie rare nella vasca da bagno, riceveva casse di pesce fresco a chili: andasse, la cernia europea Damanaki, andasse a dirlo a Emiliano, non a Montalbano, di non consumare novellame).
Il tutto non per salvare il Paese e la sua economia, ma il sistema di potere parassitario che la uccide. Chi è da tassare: chi adotta una bestiola o chi adotta un Polillo?

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