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CAPAMONTI


Il tunnel del divertimento

CAPAMONTI
Pesco dalle agenzie, che mitragliano dati Istat: disoccupazione record, sfiora l'11% che a sua volta sfiora i 3 milioni di nullafacenti dichiarati (poi c'è il sommerso, il nero e le cinquanta sfumature di grigio), mentre stagnano quelli che qualcosa da fare, bene o male, più male che bene, ce l'hanno (23 milioni su una popolazione di 60). il tasso di chi non lavora, in proiezione annua, sale del 2,7%, per tutto il resto c'è lo spread, questa categoria dei mercati che balla sempre intorno a quota 500. Monti fa come Caparezza: “Siamo quasi fuori dal tunnel”. Pensa se eravamo quasi dentro. Certo, per questo mediocre grigiograte il tunnel è una faccenda teorica, numerale, bancaria, crucca, forse la delirante frase gliel'ha suggerita Merkulona ossigenata dall'Alto Adige, quando mai l'ha visto, questo, un tunnel, di qualsiasi specie, forma e fisiologia? Ma forse voleva dire che ormai non c'è rimasto niente, fine corsa, si chiude bottega, il suo lavoro, quello che doveva fare, distruggere il po(r)co che restava, l'ha completato. Però uno che ragiona, e di conseguenza agisce, a questo modo, andrebbe rimosso subito e messo in una clinica dove riposare, prendere delle medicine, parlare molto con dei medici, ma bravi. Invece lo tengono dove sta, dicono che è necessario, che solo lui ci può salvare, che come lui nessuno. Forse perchè siamo un manicomio travestito da paese.

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