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RIFTA

Avvolta nel suo solo orrore

RIFTA
Volevano bruciarla viva, in piazza, vorranno comunque giustiziarla. Giustiziarla nel modo più ingiusto, perché, da bambina disabile, avrebbe offeso il Corano. L'hanno rinchiusa, tutta sola, in prigione. Per far che? Per meditare sul male compiuto? Perché capisca, lei, piccola down, ascritta ad un cristianesimo che non può neppure sospettare, di meritare la fine più atroce? Come fa a meditare sulle sue empietà una piccina, di 11 anni, mongoloide, poverissima, nata condannata, in troppi modi, cresciuta nella miseria di un sobborgo di cartone alle porte di Islamabad, Pakistan? E Rifta Masih, pazzesco ma vero, sta in un metro quadro di galera, senza poter vedere nessuno, neppure il padre e la madre, senza capire, peggio di un animale, in attesa della sentenza capitale. Dietro di lei, le persecuzioni ai cristiani che sanno di esserlo, che conoscono il loro destino senza scampo: 600 famiglie sono scappate, così, alla cieca, terrorizzate dalle conseguenze che il folle caso della piccola Rifta potrebbe scatenare anche su di loro. Ma quella bambina non può scappare da nessuna parte. Quella bambina è sola con il suo terrore, come un gattino atterrito. Io sto rileggendo, adesso, il calvario di Enzo Tortora, che impazziva in una cella, che si lasciava morire perfino a casa sua, agli arresti domiciliari: ed era, più che innocente, estraneo ad ogni accusa. E ad ogni pagina viene da arrabbiarsi, piangere e urlare. Come dovrebbe essere chiamata, allora, una bambina down incolpata di blasfemia contro Allah? Eppure tutto questo accade, sta succedendo, adesso, mentre io ne scrivo, mentre voi non lo sapete, mentre il mondo va avanti, mentre nessuna piazza si riempie. Del resto, se anche tutte le piazze del mondo si riempissero, servirebbe a qualcosa contro la tetragona tetraggine dei suoi aguzzini? L'hanno denunciata, i vicini di casa, vedendola, inconsapevole, strappare una decina di pagine di un manualetto per “imparare a leggere il Corano”. L'hanno denunciata, e pretendevano di vederla bruciare viva. Le guardie, perfino loro, deportandola, hanno esitato. Perché quella di questa piccola infelice, è una deportazione: e nella sua deportazione rivivono tutte le deportazioni della storia, le 6 milioni contro gli ebrei e poi tutte le altre, in ogni luogo, in ogni tempo. Vorrei tanto potere avere un potere, una voce in capitolo, per fare qualcosa di pazzo, incatenarmi, scalare un grattacielo, farmi sentire, denunciare, denunciare, denunciare. Ma non sono nessuno, non esisto: assisto con stremato orrore allo spettacolo, che non vedo, di una piccolina down, chiusa in una segreta dove aspetta la morte per qualcosa che non capirà mai di avere compiuto. Qualcosa che a noi pare, ed è, irrisorio. Qualcosa che, lontano, così vicino a noi, fa urlare alle genti la pretesa di un rogo, una piccola down come una bambola di pezza. E fa sì che l'Autorità, politica e religiosa, la porti via, la scarichi in un pozzo senza luce e senza fondo, senza uscita, senza un suono. Senza una sola ragione possibile. Avvolta nel suo solo orrore. Dio, Dio, dove sei, se ci sei, e se non ci sei, perché non esisti, perché nel tuo nome la tua assenza permette l'incidibile, una volta di più?

Commenti

  1. E' proprio questo che continuo a non comprendere.Le guerre di religione. Le deportazioni.La schiavitù in nome di qualcuno.
    L'uomo è già nato schiavo di se stesso.
    Della sua stupidità. Della sua incapacità di accettare il "diverso", giusto per tirar fuori una delle tante stupide categorizzazioni.
    A cosa serve? Studiare a memoria delle cantilene, per sentirci legittimati a condannare il "diverso"?
    Perchè non imparare a nascere, crescere, morire liberi?
    La libertà oggi cos'è? Facebook. Mettersi in vetrina? Fanculo!!!!
    Sono cresciuta con 2 aguzzini, cazzo! Che pretendevano di proteggermi, anzichè lasciarmi libera! Proteggermi dalla mia malattia, quando è l'unica cosa che mi ha regalato la libertà di essere me stessa. Uno era spiccatamente bigotto, l'altra non aveva nemmeno la decenza di ammettere di esserlo.
    Ho assaporato la liberta fisica quando sono morti. E quindi???? In nome di cosa????
    Vorrei strappare questa bimba dalla sua cella.
    Se solo lei potesse essere cosapevole, urlarle di non mollare. Ma è troppo piccola e non posso fare niente. Tu scrivi, almeno, quancuno ti ascolterà. Bacio.

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