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TUTTI SPUTTANANO TUTTI


TUTTI SPUTTANANO TUTTI
È difficile capire, io perlomeno non ci riesco, il senso esatto di questa deriva intercettatoria che travolge il salice piangente Napolitano: c'è chi ipotizza una vendetta postuma di Berlusconi, il che ha del ragionevole, ma se di vendetta si tratta, allora è per definizione una faida su qualcosa che si è ricevuto per primi, vale a dire lo sputtanamento a mezzo stampa. E qui oramai siamo al tutti sputtanano tutti. E una cosa però si staglia chiara, anche ad un povero scemo del villaggio come me: questo vaso di Pandora, una volta scoperchiato, nessuno lo richiude più e i suoi venti carichi di fango sono, saranno sempre più devastanti. Si stracciano le vesti proprio quelli, come Ingroia e il suo House Organ il Fatto, che per primi hanno scoperchiato il vaso; d'altra parte, a rimestare nella feccia del vaso sono oggi quelli, come Panorama, che fino a ieri si erano stracciati le vesti per chi metteva, come dicono in America, “la merda nel ventilatore”. Per dire a quale grado di ipocrisia possono arrivare tutti, ma proprio tutti in questo gioco al massacro che si chiama giornalismo, ma che di giornalistico non ha più niente: qui siamo alla portineria da Quirinale o da cancelleria di tribunale o da cesso del bordello. Vedremo, sentiremo, o forse no, se davvero Napolitano dava dello scurnacchiato a mezzo mondo. Io so solo che qualche confidenza telefonica l'ho anche ricevuta, in vita mia, qualche referto medico l'ho letto, e, vedi caso, proprio di certi che oggi si stracciano dopo aver rimestato per primi nel torbido. Giornalisti mediamente isterici, ci siamo capiti, qualche Narciso in toga, qualche personaggio diversamente famoso. Ho sbagliato tutto, li avessi pubblicati (ci penserà qualcun altro: tutti sputtanano tutti), a quest'ora sarei preclaro pur io e venderei carrettate di libri e i giornali si contenderebbero i miei ricatti e le mie ricotte. Ma non l'ho mai fatto, in quanto zavorrato da qualcosa che viene ancora prima delle coscienza, e si chiama “dignità”.

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