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L'ATTESA

E nell'aria c'è un urlo più forte

L'ATTESA
Da quanto non conosco il successo
Di cascare addosso a un prato fresco
Io così malato di me stesso
Io con la mia ombra sempre addosso
Tu lo vedi, io non cerco guai
Ragnatele di tempo allo specchio
Ogni vela il vento l'ha spaccata
La mia mente è piena di foschia
Tu lo sai, non esco quasi mai
Tanto si prepara un temporale
Di ricordi, un tuono rompe il cielo
E nell'aria c'è un urlo più forte
Niente da aspettare o che mi aspetta
Non c'è alcuna fretta di morire
Nell'intrico ondivago d'orari
Per i transeunti appuntamenti
Senza traccia, gocce dentro un lago
Mi divago e tutto in questa luce
Tace privo di senso. D'immenso
Provo ad aggrapparmi al mio destino
Ma non trovo, del resto non voglio
Un appiglio, foss'anche un pretesto
Sarà forse vita solo questo
Un postino che ha sbagliato strada
E in ritardo giunge e non sospetta
L'atroce dramma di cartapesta
D'un bambino che in attesa piange
Dio non c'è però m'ha abbandonato
A questo sole che non scalda mai
Dio non c'è perciò m'ha abbandonato
In questo prato che non cresce mai
Portami via da qui, portami via
Ovunque sia, purché non sia più qui
Portami via soltanto e così sia
Dove vuoi tu, purché sia via da qui

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