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UNA BELLA SERATA

 
Siamo usciti tardi, abbiamo buttato via la prima domenica dell'estate. Mesi a desiderare il sole, e poi capita uno di quei pomeriggi che sai solo perdere tempo. Per rifarci abbiamo deciso di restare fuori a mangiare una pizza: erano due anni che non ci provavamo. Siamo tornati nello chalet sul mare, per goderci il tramonto lungo, gentile. Abbiamo preso le pizze meno care, ma anche le patatine. E due birre piccolissime, non bastavano a cavarsi la sete. Io ho detto: non ho un soldo in tasca, ma li faccio uscir fuori. Dopo abbiamo fatto una camminata sul lungomare e poi ci siamo inoltrati sulla sabbia, i sandali in mano. Era la prima che toccavo quest'anno, dopo un inverno sconfinato. Era soffice la sabbia, soffice e fresca. Il tramonto sembrava non passare mai. C'erano alcune coppie, di donne, di ragazzi che camminavano sulla riva. C'erano anche dei cagnolini. Si è fatto scuro e non s'è visto più nessuno. Siamo tornati. Da qualche parte un gatto che chiamava, piangendo forte. Abbiamo provato a cercarlo, forse era rimasto chiuso dentro qualche cabina, ma non si è più sentito un lamento. Magari stava solo cercando da mangiare ed era scappato via, impaurito da qualcosa. Siamo usciti dalla spiaggia guidati da una luna accesa, bellissima. Abbiamo ripreso la Vespa e a un certo punto, risalendo verso casa, mi sono voltato e ho detto a mia moglie: “Ho passato proprio una bella serata”. “Anch'io anch'io” ha risposto lei con la sua voce migliore.

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