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CHI SONO IO? (LOU)


Chi insegna al mare a obbedire alla luna?
Ai pesci a nuotare, alle piante a soffrire?
Chi insegna ai leoni a fare l'amore, a un bambino a giocare a pallone?
Chi ci inietta la violenza nel cuore, la voglia di morire, il seme di un verso? Chi sceglie le parole, pensa i terremoti, fa cantare la pioggia, danzare la neve? Quale forza trasforma i villaggi in città?
Chi inventa il destino che si inventa da sé, le occasioni perse, i morsi della noia? Chi ci fa bere sorsi di amarezza e ancora addolcirli con zucchero di gioia?
Cosa fa gli uomini uguali e diversi, cosa li spezza tra sciocchi e sublimi, cosa ci ha fatto polvere di stelle che specchiamo negli occhi la sera e l'azzurro si scioglie in un sudario nero e niente sembra vero e tutto è un gioco oscuro?
Chi ci ha messo in corpo nostalgia d'infinito, e i fulmini nell'aria, e l'aria nei polmoni? Chi mai inventa sculture di vento, e mari di fiori e sogni e pensieri, e fa sentir male per una canzone, parlare le bestie, odiare gli umani, nasconde e disvela nel piccolo il grande, e scava infiniti, e le anime accende d'oceani di lacrime, e dentro la notte ci mette il mistero e in cielo i pianeti e in terra radici che spaccano il suolo?
Che cosa disperde alla fine il coraggio, ci fa dire basta, voltarci e andare via? Che cosa ci tiene incatenati ancora, mercè della paura, al nudo pasto d'ombre? Perché ci trasformiamo in alberi crudeli, in aridi deserti, in cacciatori squallidi? Quand'è che si comincia a sembrare ridicoli, derive di noi stessi, rassegnati relitti?
Chi dice al feto in grembo quando è ora dell'urlo, chi decide e da quando l'ora che ci spegnamo, chi ci fa spugne immense d'un attimo divino?
Chi ci mette in contatto quando non siamo più, da dove arriva l'eco di vibrazioni arcane?
Cosa ci fa sentire un'ombra che si muove, prigionieri per sempre di un embrione d'amore?
Cosa ci sospinge, rughe su un bagnasciuga, cosa ci fa andare, sagome piegate sotto gabbiani stanchi, bianchi messaggeri di punti di domanda, arpioni che non smettono più di sanguinare?
Cosa ci fa ostaggi di un abbraccio perduto, di un addio infinito fra i binari di un treno? Perché dentro anneghiamo in un mare d'oblio?
Che cosa siamo noi, e in noi chi sono io?

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