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FARSA INDIFFERENZIATA


Vorrei comunque precisare che, a proposito di totem del politicamente corretto, io sono totalmente contro anche quella solenne stronzata della cultura del recupero, della raccolta differenziata, delle isole ecologiche, dei comuni ricicloni: puttanate che servono assolutamente a niente, centomila tonnellate di merda per farci cosa?, uno scatolino, una casettina per i bambini dell'asilo che ci giocano. Nella casettina di merda. È una farsa, una volta sono lì con i miei duecento sacchettini tutti diversi e arriva l'omino della nettezza urbana: “Signò, lassa perde che tanto poi finisce tutto a mucchio”. I rosso-verdi, che sarebbero gli stronzi che vogliono fare la rivoluzione passando per la spazzatura, di energia sanno niente, in questi giorni si sentono cose folli sull'impiego di energia “pulita”, “verde” e altre stronzate, per la quale saremmo i primi in Europa, tralasciando però accuratamente di fornire uno straccio di informazione quanto a ricavi, costi, comparazioni con l'energia “sporca”, col nucleare che non c'è (ma lo comperiamo). Il punto essendo che le pale e gli specchietti, senza l'energia vera, servono a zero. Per la spazzatura è la stessa menzogna virtuosa. Quando ero piccolo, a Milano avevamo una buca sul balcone della cucina, mia madre ogni tanto toglieva la borsa coi rifiuti e bastava aprire la finestra, la borsa rotolava giù, in fondo agl'inferi del palazzo, dove ogni mattina passavano quelli della raccolta e se la portavano via; se c'era da smaltire un televisore o un pelouche, si andava altrove, a conferma che la raccolta differenziata c'è sempre stata, solo che la si faceva col cervello, non col fanatismo. Adesso bisogna prendere una laurea in merda, ogni giorno rifiuti diversi, in sporte diverse, di colore diverso, in cassonetti diversi, e guai se sgarri: vengono a casa col mandato d'arresto ed è questo che conta, controllarti, castrarti, punirti, moltiplicare strumenti e sanzioni, mangiarci sopra a questa merda che poi finisce lo stesso tutta “a mucchio”. Adesso stanno lanciando perfino i “cassonetti intelligenti” che ti identificano personalmente mentre li riempi, e vedrai che gl'imbecilli sempre pronti a difendere la libertà anche in presenza di cellule dell'Isis, su questo non diranno niente. Perché sono idioti, missionari di un vangelo del pattume corretto che recita: niente termovalorizzatori, niente inceneritori, niente di niente, e se poi ci scappa qualche discarica abusiva che vuoi che sia, si condona, però in compenso le sciarade dell'immondizia domestica, come se uno in vita sua non avesse altro da fare. Allora: il progresso, e la decenza, e l'igiene, era lo sportellino sul balcone; la decadenza è vedere le strade invase dai cassoni, il verde pubblico soffocato dalle “campane” maleodoranti, le case deturpate dai bidoncini, invase dai sacchetti in attesa di ritiro, è questa alienazione, questo cubo di Rubik del rifiuto che ti lascia regolarmente le mani sporche di merda. 

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