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PORCATE AL POLO NORD


Il Maestro Ludovico Einaudi che suona in mezzo a un Polo Nord che si scioglie, è complice di una porcata mediatica senza precedenti. Il Polo Nord non si sta sciogliendo, è una trovata di quella anonima terroristi ambientali di Greenpeace, smentita da tutti i dati scientifici seri. Chi sarebbe questo oracolo dell'ambiente? Una setta specializzata in operazioni al limite del codice penale quali assalti a piattaforme petrolifere, scalate di ciminiere e impianti, distruzione criminale di campi OGM, in un esibizionismo pernicioso ma senza scampo. Non ha una sede, non ci si può iscrivere, si possono solo donare soldi; non tiene riunioni, congressi, assemblee, le campagne di volta in volta adottate piovono dall'alto, i contenuti non sono mai scientifici ma emotivi, eclatanti, le denunce menzognere; chi comanda resta coperto, i funzionari entrano per cooptazione, ci sono uffici nazionali che concedono il marchio in una sorta di franchising alle diverse organizzazioni in loco; più le campagne sono deliranti e allarmistiche, più incassano: 300 milioni nel solo 2013. Sono comunicatori esperti in ecoterrorismo, non scienziati o studiosi o analisti, gente alla ricerca dell'impressione più violenta. Il Maestro Einaudi è complice di questa malefatta, e il fatto che sia un pianista non lo esime dalla responsabilità di sapere, di approfondire e, in caso, di tacere: la sua musica al Polo Nord è bugiarda, superficiale, complice (o, nell'ipotesi migliore, suonata da un povero cretino). Come chi lo condivide in modo pavloviano sui social network, senza saperne un cazzo e senza volerne sapere un cazzo, solo perché farsi le pippe coi catastrofismi è un godimento facile e immediato.

Commenti

  1. Nulla di sorprendente; siamo il Paese dove la Cultura è di Saviano, Camilleri e Einaudi.
    cenzino

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